Uomini (MSM)

Uomini che fanno sesso con uomini (MSM) giovani e adulti (21-54 anni)

In uso dai primi anni ‘90 nella letteratura scientifica l’uso dell’acronimo inglese MSM è usato ad indicare gli “uomini che fanno sesso con uomini” (in inglese letteralmente “Men having Sex with Men”). Questo costrutto permette di analizzare,  per la prevenzione e la salute, le pratiche in modo indipendente dall’identità sessuale degli individui. Sotto il termine ombrello “MSM” possiamo avere quindi persone che si identificano come gay, bisessuali, pansessuali, eterosessuali, o rinunciare completamente a dare un nome alla propria identità sessuale. Il focus sul comportamento ci permette di pensare in termini di rischio per tipo di rapporto, dinamiche che intervengono fra uomini e stereotipi di genere.

Ma anche in questo caso, è bene precisare che ogni tipo di classificazione, raggruppamento o etichetta rappresenta una semplificazione della realtà, una generalizzazione, che non coglie la specificità del singolo individuo.

Affermazioni come «gli MSM hanno un’alta frequenza di attività sessuale», o «hanno un alto numero di partner sessuali occasionali e sono promiscui», ed «hanno molti comportamenti a rischio», o «non sono interessati a relazioni a lungo termine», riflettono un periodo storico in cui l’omosessualità era considerata una malattia mentale. Inoltre, un ampio volume di studi sull’HIV si è concentrato in modo esclusivo e quasi ossessivo su uomini gay e MSM, associando indelebilmente questo gruppo target a comportamenti sessuali rischiosi ed alimentandone lo stigma. Per questo molti dati che provengono da ricerche compiute fino a pochi anni fa sono comprensibili solo alla luce di questi pregiudizi e bias metodologici.

Fatta questa premessa è possibile affermare che la diffusione di infezioni sessualmente trasmesse presenta indici più alti tra gli uomini che fanno sesso con uomini rispetto alle altre popolazioni target. Rispetto al rischio, la maggior parte degli studi e delle politiche di prevenzione si è focalizzata sulla penetrazione anale rispetto ad altre pratiche ed il comportamento sessuale ed il sesso non protetto (barebacking) sono state più centrali rispetto ad altri fenomeni che coinvolgono gli MSM. Una revisione sistematica della letteratura nei paesi occidentali mostra come il tasso di rapporti sessuali anali non protetti sia aumentato (sia con partner HIV+, sia con status sierologico ignoto) e si osserva una decrescita del numero di partner sessuali. L’aumento del barebacking può aiutare a spiegare l’aumento delle infezioni da HIV, ma anche una maggiore richiesta di tecniche alternative al condom (PreP e TasP) e la scelta di un range più limitato di partner sessuali. Per questo i nuovi strumenti di prevenzione, come la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP), il Trattamento come Prevenzione (TasP), i test rapidi per HIV, devono adattarsi ai rapidi cambiamenti socio-sessuali che avvengono negli ultimi anni in questa comunità che, in quanto marginale e senza controlli, è stata non di rado prima sperimentatrice di nuove forme di sessualità.

Non è possibile determinare le cause di questi cambiamenti, ma va riconosciuto che la sessualità MSM ha subito negli ultimi anni le potenti influenze di fenomeni quali il miglioramento delle terapie e della prevenzione dell’HIV, la diffusione di internet e le app di incontro, la globalizzazione, e l’aumento dei paesi che hanno riconosciuto i diritti civili verso le coppie dello stesso sesso e di leggi contro l’omotransfobia, che hanno di sicuro un effetto indiretto nel miglioramento delle condizione di salute delle persone MSM. Lo scenario è quindi molto complesso e di difficile lettura, ma sicuramente ha contribuito a cambiare le modalità con cui si fa sesso.

Nell’ambito del progetto Healthy Peers la dimensione MSM viene associata anche alla dimensione anagrafica per cui fasce di MSM divise sulla base della coorte anagrafica, teen, adulti, anziani.

I fattori bio-psico-socio-culturali che sono emersi dagli studi condotti nell’ambito del progetto Healthy Peers rappresentano un intreccio che si influenza a vicenda. Non si può parlare di un tema, ad esempio la prevenzione delle IST, senza toccarne altri come la sessualità performativa o il consumo di sostanze. Questi fattori descrivono uno scenario complesso ed in evoluzione. Questo però non scoraggia chi lavora all’elaborazione di strategie per migliorare salute e benessere. Un’azione, anche se indirizzata a rispondere a una sola delle necessità individuate, potrebbe avere un effetto benefico anche sulle altre. La salute sessuale è un concetto globale e unitario, che giova della libertà e della possibilità di scegliere, accogliere e ascoltare: per questo motivo la diffusione del benessere e della salute sessuale fra i pari è un’azione che giova alla democrazia.

Le altre popolazioni target

Persone teenagers LGBT+ e non tra i 16 e i 20 anni

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Donne che fanno sesso con donne (WSW)

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Persone Transgender e non binarie

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Persone LGBT+ con disabilità

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Uomini che fanno sesso con uomini (MSM) grandi adulti e anziani (over 55)

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Uomini che fanno sesso con uomini (MSM) utilizzatori di sostanze stupefacenti nell’attività sessuale (Chemsex)

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