Teenagers (16-20 anni)

Adolescenti

In Italia gli interventi rivolti alle/agli adolescenti (traduzione italiana del vocabolo teen, abbreviativo di teenager), pochi e limitati, rientrano all’interno dell’educazione sessuale tradizionale e sono rivolti quasi esclusivamente alla prevenzione da infezioni sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. Le informazioni e l’immaginario legati alla sessualità pervadono le vite degli adolescenti, dalle serie tv all’accesso alle informazioni online.  I contenuti e le forme di comunicazione “istituzionali” sono spesso asettici e didascalici, e si limitano ad una semplice elencazione delle informazioni, – molte delle quali spesso già in possesso dei ragazzi -, senza che sia consentita una riflessione critica e una condivisione emotiva di queste informazioni, che caratterizzerebbe il processo educativo e che permetterebbe l’empowerment e l’autodeterminazione dell’individuo verso comportamenti più salutari.​​ Esistono programmi di educazione sessuale efficaci e basati su un approccio più empatico e approfondito, ma la scarsità di fondi, di tempo e di formazione degli operatori, e forse anche la volontà da parte dei decisori, ne limitano severamente l’attuazione.

La letteratura internazionale evidenzia che i ragazzi desidererebbero che ci fosse un approccio più positivo alla sessualità, che aiuti a sviluppare la propria autoefficacia e permetta di approcciarsi senza timori anche agli aspetti gioiosi della sessualità e delle relazioni, liberi dai pregiudizi, dagli stereotipi di genere e dallo stigma (Haberland, Rogow, 2015; Peskin et al., 2015). Nel caso dell’Italia, non esistono informazioni più specifiche rispetto agli adolescenti, e  la situazione è ancora più complessa quando si parla di teenager che appartengono alla comunità LGBTQIA+. I corsi di educazione sessuale generalmente non lasciano ampio spazio a questioni legati all’identità sessuale, all’orientamento e al ruolo di genere. Per questo motivo viene sottolineata la necessità di promuovere programmi di educazione sessuale inclusiva che rispondano pienamente alle esigenze dei giovani appartenenti alle minoranze sessuali.

La ricerca condotta nell’ambito del progetto Healthy Peers ha permesso di annotare alcuni aspetti importanti che hanno ispirato le attività progettuali ed arricchito l’associazione. La sessualità per i giovani è «un percorso di scoperta e di presa di coscienza di sé» che per alcuni si accompagna a «una progressiva maggior sicurezza verso la propria persona e il proprio corpo», qualificando la sessualità come uno strumento di crescita psicologica e corporea, in alcuni casi descritto come un processo “divertente ed entusiasmante”. A volte questo entusiasmo si accompagna all’emergere di alcune paure e insicurezze. Questa ambivalenza è molto frequente nella fase adolescenziale, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale. Essa esprime la curiosità di un nuovo aspetto delle relazioni e, allo stesso tempo, la mancanza di esperienza e l’importanza degli aspetti emotivi connessi alla sessualità. Inoltre, non è possibile slegare gli elementi biologici, psicologici e socioculturali che caratterizzano e descrivono le diverse espressioni della sessualità, dando vita ad un fenomeno complesso e individuale (diverso in ogni persona).

Nonostante l’inadeguatezza dei corsi di educazione sessuale, le e gli adolescenti che hanno partecipato alla ricerca hanno espresso il desiderio di percorsi informativi e di supporto alla sessualità. Tra le proposte avanzate c’è il mantenimento dei corsi di educazione sessuale con un aggiornamento sostanziale dei contenuti e delle modalità di esposizione degli stessi; la possibilità di fornire servizi di supporto individuale professionale nelle scuole, prevedendo sportelli di ascolto gratuiti gestiti da espert* specializzati anche in questioni relative alla sessualità.

Il rapporto con il proprio corpo è un elemento centrale nell’adolescenza. Oltre alla necessità di esplorazione e conoscenza del corpo legato a sensazioni di piacere e all’acquisizione di un maggiore autostima, si evidenzia la necessità di un maggiore riconoscimento della diversità e unicità dei corpi, sia nella loro apparenza che nella possibilità di espressione. Questo elemento risulta ancora più forte nelle persone trans* e questioning (ovvero le persone che si stanno interrogando sulla propria identità sessuale e/o il proprio orientamento). Le difficoltà legate all’immagine corporea sono molto spesso associate alla comparsa di condotte di controllo nei confronti dei regimi alimentari. Nei casi più gravi vi è la comparsa di veri e propri disturbi alimentari quali anoressia, bulimia e obesità, i quali sono presenti in percentuali più alte nella popolazione LGBT+ rispetto alla popolazione generale.

Gli adolescenti esprimono l’esigenza di avere materiale specifico per poter indirizzare i genitori e gli adulti di riferimento su alcune tematiche che riguardano la sessualità come l’orientamento sessuale e l’identità di genere, e sarebbe opportuna la diffusione di linee guida e suggerimenti per affrontare momenti specifici del processo di sviluppo sessuale, come ad esempio il coming out. Avere una guida per i genitori può aiutare i giovani ad aprirsi più facilmente, ed a sentirsi più capaci di sostenere a loro volta i genitori nel processo di scoperta e riconoscimento dell’identità sessuale de* propri* figli*.

La ricerca ha evidenziato inoltre l’importanza di avere a disposizione dei luoghi polivalenti diurni dove incontrarsi. Questi spazi dovrebbero rappresentare una zona neutra, libera e sicura da discriminazioni e pregiudizi, dove poter studiare, passare del tempo insieme e fare conoscenza. Potrebbero ospitare anche discussioni sulla sessualità e dovrebbero essere costituiti anche al di fuori dell’associazionismo, in modo da poter accogliere anche persone più restie ad avvicinarsi ad un luogo connotato come LGBT+.

Le altre popolazioni target

Donne che fanno sesso con donne (WSW)

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Persone Transgender e non binarie

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Persone LGBT+ con disabilità

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Uomini che fanno sesso con uomini (MSM) giovani e adulti (21-54 anni)

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Uomini che fanno sesso con uomini (MSM) grandi adulti e anziani (over 55)

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Uomini che fanno sesso con uomini (MSM) utilizzatori di sostanze stupefacenti nell’attività sessuale (Chemsex)

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