Cos’è l’HIV e cos’è l’AIDS

HIV e AIDS non sono la stessa cosa

L’HIV (Human Immunodeficiency Virus) è un virus o meglio, un retrovirus (in quanto riesce a convertire il proprio genoma da RNA a DNA durante il ciclo di replicazione virale) che attacca il sistema immunitario. in particolare i linfociti T CD4+ Helper, causando una sindrome chiamata AIDS (Acquired ImmunoDeficiency Syndrome). Questa fase dell’infezione può portare al decesso.

Bisogna distinguere, anche nel linguaggio comune una persona affetta da HIV (o meglio, “che vive con HIV”), ed una persona ammalata di AIDS (o “in AIDS”).

Non esistono attualmente cure capaci di debellare definitivamente il virus dell’HIV per questo occorre prevenire l’infezione ed iniziare tempestivamente, se infetti, la terapia.

Le attuali terapie antiretrvirali, bloccando la replicazione del virus, permettono alle persone che vivono con HIV, sia di evitare l’AIDS sia di prevenire la diffusione dell’infezione. Si stima che in Italia circa 130mila persone vivano con HIV. Purtroppo più della metà di queste non conosce il proprio status sierologico, rischiando quindi sia di diffondere inconsapevolmente il virus sia di arrivare alla fase di AIDS.

L’infezione da HIV, come è possibile vedere nella figura, presenta tre diversi stadi:

  • infezione primaria, in cui il virus si replica molto rapidamente. La grande presenza di virus nel sangue in questo periodo aumenta sensibilmente la possibilità di infezione ad altre persone. A circa 2-6 settimane dall’infezione si sviluppano sintomi simil-influenzali tra cui febbre, astenia, artralgie, cefalea, rash, linfoadenopatia della durata di alcuni giorni. In alcuni casi questa fase può essere completamente asintomatica;
  • infezione latente, che segue quella primaria e può durare, se non viene iniziata una terapia efficace, fino ad 8-10 anni: in questa fase il virus si replica molto lentamente e quindi non si sviluppano sintomi di alcun tipo;
  • infezione tardiva/AIDS: dopo un periodo variabile circa una decina di anni, in assenza di una terapia efficace, il sistema immunitario è fortemente compromesso e quindi l’organismo è vulnerabile a numerose infezioni e tumori, fino al decesso.

Diagnosi

Insieme alla prevenzione, la diagnosi precoce dell’infezione da HIV è un’arma efficace per impedire sia l’evoluzione in AIDS sia la possibilità di contagiare altre persone. La diagnosi permette di monitorare lo stato dell’infezione ed iniziare la terapia più adatta a rallentare o bloccare gli stadi dell’infezione.

Per diagnosticare l’infezione da HIV è necessario andare a ricercare su un campione di sangue gli anticorpi e/o gli antigeni specifici del virus.

Non è possibile avere certezza dell’infezione appena dopo essersi esposti al virus, per esempio subito dopo un rapporto sessuale non protetto o essersi scambiati una siringa non sterile perchè i test ematici attualmente in uso hanno bisogno di rilevare gli anticorpi e/o gli antigeni.

Il periodo finestra è il periodo di tempo tra l’infezione da HIV e la comparsa di anticorpi e/o antigeni contro il virus nell’organismo. Durante questo periodo, una persona potrebbe essere stataa infettata da HIV ma non presentare anticorpi e/o antigeni contro il virus, il che significa che il test potrebbe non essere in grado di rilevare l’infezione. Questo periodo finestra può durare da alcune settimane a diversi mesi e varia da persona a persona. È importante notare che anche se una persona non presenta anticorpi contro il virus, potrebbe comunque trasmettere l’HIV ad altre persone.

I test che rilevano solo gli anticorpi sono definiti “di terza generazione” e hanno un periodo finestra di 90 giorni, quelli che rilevano sia gli antigeni sia gli anticorpi sono definiti “di quarta generazione” e hanno un periodo finestra di 40 giorni. Esistono in commercio anche autotest, eseguibili in autonomia, oppure test rapidi, eseguibili in pochi minuti all’esterno delle strutture sanitarie da volontari “peer”. Recentemente sono stati sviluppati anche test rapidi salivari.

In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un comitato Arcigay. Gli operatori saranno in grado di ascoltare ogni bisogno e suggerire le azioni da compiere.

Terapia

I farmaci contro l’HIV si chiamano “antiretrovirali” e inibiscono il ciclo replicativo del virus. Ce ne sono decine in commercio e vengono combinati insieme per ottenere il massimo dell’efficacia e il minimo degli effetti collaterali.

Sulla pagina del sito è possibile trovare informazioni più approfondite.
È fondamentale sia iniziare precocemente, sia assumere correttamente la terapia affinché essa sia realmente aderente, cioè efficace e per evitare l’insorgenza di farmacoresistenze.
Le terapie antiretrovirali possono essere usate anche in profilassi dalle persone ad alto rischio di infezione da HIV.

Esiste sia la Profilassi Pre-Esposizione (detta PrEP), da assumere prima di rapporti sessuali a rischio, sia la Profilassi Post-Esposizione (detta PeP), da assumere subito dopo essersi esposti al virus.

Prevenzione

Esistono numerose strategie di prevenzione, dettagliatamente descritte sul nostro sito:

Preservativo e lubrificante

i preservativi, maschili e femminili, proteggono dall’HIV e da altre IST, oltre che dalle gravidanze indesiderate. Devono essere indossati dall’inizio alla fine del rapporto penetrativo. L’utilizzo del lubrificante a base di acqua, riduce il rischio di rottura.

TasP (Treatment as Prevention)

come già detto, le persone che vivono con HIV e che assumono correttamente la terapia, raggiungendo così una carica virale non rilevabile stabile, non trasmettono il virus in nessun tipo di rapporto sessuale;

PrEP (Pre-Exposure Prophylaxis)

le persone che non hanno HIV e hanno comportamenti sessuali ad alto rischio possono assumere la terapia antiretrovirale in occasione dei rapporti, riducendo drasticamente il rischio di infezione;

PEP (Post-Exposure Prophylaxis)

in caso di rapporti sessuali a rischio in cui non siano state applicate strategie di prevenzione, o qualora esse non siano state efficaci, è necessario recarsi il prima possibile (entro 1-4 ore, comunque non oltre le 48 ore) presso un Pronto Soccorso, raccontando l’accaduto: l’infettivologo di turno valuterà se sarà il caso di iniziare una terapia antiretrovirale, della durata di 28 giorni, che ridurrà il rischio di cronicizzazione dell’infezione.

Purtroppo, attualmente non è disponibile alcun vaccino in grado di prevenire l’infezione da HIV.